Verso il nuovo esame di Stato: la parola agli studenti di Nepi

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

 

L’esame di stato, introdotto in Italia negli anni Trenta del Novecento, è un elemento imprescindibile del sistema scolastico del nostro paese. Nel corso degli anni ha subito varie modifiche, più o meno importanti, ma la sostanza è rimasta la stessa: si tratta di una prova difficile, che richiede mesi di preparazione, con l’obiettivo di dare un giudizio definitivo su un percorso durato cinque anni.

 

È ormai noto come l’emergenza sanitaria abbia costretto a semplificare le prove, ma ad oggi non abbiamo ancora un’idea certa su come sarà strutturato il prossimo esame di Stato. Secondo alcune anticipazioni riportate dalla testata Orizzonte Scuola e da altri organi di stampa, sappiamo che la maturità dovrebbe prevedere una prova di italiano, una tesina da consegnare entro maggio e, ovviamente, un colloquio orale. La grande novità degli ultimi giorni è che è prevista anche, inaspettatamente, la seconda prova, elaborata dalla commissione di soli docenti interni.

L’improvviso cambiamento di rotta del Ministero ha già causato la protesta dei maturandi, che hanno manifestato un po’ in tutta Italia in questi giorni.

Al di là dei cambiamenti formali, ciò che ci interessa è sapere come gli studenti stanno vivendo l’avvicinarsi della fatidica data. Per rispondere a questa domanda abbiamo intervistato alcuni alunni del Liceo Scientifico di Nepi.

 

Come prima cosa abbiamo chiesto loro se fossero sicuri di superare il tanto temuto esame. La risposta è stata molto positiva e non c’è da stupirsi se guardiamo alle statistiche ufficiali: nell’anno scolastico 2020/21, infatti, solo lo 0,2% degli studenti non ha superato l’esame (fonte: Tutto Scuola, 23 luglio 2021). Questo dato ci porta a considerare che la maggior parte degli studenti italiani si prepara con serietà per affrontare questa prova importantissima.

 

Abbiamo poi chiesto al nostro campione quale fosse la parte dell’esame di cui hanno più timore. Secondo le risposte, lo scoglio più temuto è il colloquio orale. Questo può dipendere da due motivazioni principali, come suggerito dagli stessi intervistati.  In primo luogo i maturandi vivono con disagio l’idea di dover parlare sotto lo sguardo di molte paia di occhi scrupolosi, che scrutano l’esaminato causandogli ansia. Il secondo motivo è legato all’incognita della commissione esterna, con ischio di incappare in professori molto esigenti che potrebbero mettere in difficoltà il candidato con domande inaspettate.

 

L’ultima questione importante posta agli studenti riguarda il loro essere favorevoli o meno all’abolizione dell’esame di stato, proposta venuta alla ribalta già da qualche anno. La risposta è stata negativa: “L’esame – ribadiscono con forza gli studenti dei Licei di Nepi – ci darà modo di prepararci per il futuro, questo nonostante l’inevitabile stress che comporta una prova di tale portata”.

Matteo Profili IV A