Bastardi senza gloria di Tarantino, per la Giornata della Memoria

Tarantino“Bastardi senza gloria” è un film del 2009 scritto e diretto da Quentin Tarantino, ed è un omaggio al film “Quel maledetto treno blindato” diretto da Enzo G. Castellari nel 1977. Tarantino (regista, attore, sceneggiatore, produttore cinematografico statunitense premiato con l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale, la Palma d’oro, il Golden Globe e moltissimi altri) è celebre per il suo talento di descrivere la realtà più crudele portandola all’eccesso.

In “Bastardi senza gloria” Tarantino riesce a raccontare la realtà della prima occupazione tedesca in Francia, immergendoci i suoi personaggi. Il film si apre con il massacro della famiglia Dreyfus, da parte del colonnello tedesco Haus Landa, interpretato da Christoph Waltz (già in “007 spectre” e “Django”).

A questa strage, la figlia Soshanna riesce a sfuggire e appassionata di cinema, diventerà proprietaria di una sala cinematografica attraverso la quale scoprirà un piano per eliminare le alte sfere del Nazismo. Arrivata a Parigi, Soshanna (interpretata da Melanie Laurent, nuova musa di Quentin Tarantino e simbolo dell’emancipazione femminile, premiata da Austin Film Critics Association Award e dall’Online Film Critics Society Award nel 2009 come miglior attrice) aveva assunto una nuova identità.

Nel frattempo in Europa il tenente Aldo Raine (Brad Pitt, ruolo che gli valse il Golden Globes come Miglior attore nel 2009).) è a capo di un gruppo di soldati statunitensi di origine ebraica, che organizzano azioni punitive verso i tedeschi: il nome “bastardi” viene attribuito loro da questi ultimi per i loro continui massacri sul campo di battaglia.

La notizia di questi “bastardi” arriva anche ad Hitler. Questi si troveranno a collaborare con una spia degli Alleati, che ha il loro stesso obiettivo, con la quale però le cose non andranno nel verso giusto. Alla fine di una sparatoria il colonnello Landa capisce che al strage è avvenuta a causa della spia.

A Parigi, Soshanna viene avvicinata dal soldato tedesco Friedrich Zoller, eroe per la sua patria: per far colpo su di lei, il soldato convince i maggiori rappresentati del Terzo Reich e il Fuhrer a svolgere la prima del film a lui dedicato nel cinema della giovane.

Prima di organizzare questa prima però, la ragazza viene sottoposta ad un interrogatorio da parte del colonnello Landa, colui che aveva massacrato la sua famiglia. In seguito a questa scoperta, Soshanna decide di attuare una vendetta: far bruciare il suo cinema quando sarà pieno di nazisti.

Alla prima sono presenti i “bastardi” e anche la spia degli Alleati e Landa, dopo averla riconosciuta, la uccide strangolandola e fa arrestare Aldo Raine. Non uccide i bastardi, e con lui stabilisce un accorso attraverso cui far finire la seconda guerra mondiale, con la morte delle più alte figure del nazismo nel cinema. Raine accetta, ma alla condizione che Landa si arrenda nelle linee americane.

Nel cinema Soshanna è sorpresa dalla visita di Zoller, che è costretta a d’uccidere e che a sua volta la ucciderà: la vendetta era già stata organizzata e dall’assistente Marcel viene attuata.

A porte sbarrate, il film viene interrotto da un filmato della ragazza che invita i suoi spettatori ad osservare bene la faccia dell’ebrea che li distruggerà: Marcel da fuoco a delle pellicole e tutto prende fuoco. In questa scena di distruzione, due bastardi irrompono sul palco e massacrano Hitler e il suo seguito. Per accordo, Landa si consegna a Raine che lo marchia con una svastica sulla fronte.

L’attentato di Hitler nel cinema, proprietà della giovane ebrea, rappresenta un finale estremamente audace ed interessante, che fuoriesce da ogni banalità. Il regista reinterpreta la storia in un film dove gli antagonisti vengono sacrificati in onore dell’eroismo dei giusti. I momenti “statici” del film lo rendono poco scorrevole e incalzante nonostante l’attenzione venga presto richiamata dai dialoghi in molteplici lingue delle diverse nazioni le cui sorti si intrecciano, creando una tensione sempre più viva che culmina sul finale. La sceneggiatura è certamente chiusa, l’atmosfera è quasi claustrofobica per esaltare il dramma del momento. Non mancano scene cruenti e strazianti che richiamano l’attenzione dello spettatore che, nonostante resti comodamente seduto e al riparo da spari, strangolamenti, iniezioni letali e genocidi, riesce ad entrare nella storia immaginando le reazioni che non avrebbe potuto evitare se fosse stato in quella situazione fisica e psicologica. Tale capacità empatica permette allo spettatore, una volta conclusa la visione del film, di rileggerne il contenuto in chiave attuale, conducendolo alla comprensione di quanto l’intolleranza sia ancora viva oggi nonostante alle prese di coscienza di quanto la storia ci avrebbe dovuto insegnare.

Il cinema di Tarantino, dunque, continua a spiazzare e a possedere un’identità unica nel cinema internazionale: prende di base lo scenario della seconda guerra mondiale adattando una storia diversa dal solito, in cui gli ebrei trionfano sul nazismo. La loro vendetta, le azioni di Soshanna e di Raine sono dure nei confronti dei nazisti: giustizia o ingiustizia nei confronti dei tedeschi? Ognuno ha la sua opinione: sta di fatto che Tarantino riesce sempre a stupire.

Veronica Conti V A

Valeria Mennuni V A